Alessandria del Carretto

LA FESTA DELL’ABETE DI ALESSANDRIA DEL CARRETTO NELLA LISTA RAPPRESENTATIVA DEL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE DELL’UNESCO.

alessandria

Porta la data del 17 ottobre 2003 la Convenzione adottata a Parigi dall’UNESCO per la salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale. In quella data, l’Unesco riconobbe il rilevante ruolo del patrimonio cultuale immateriale in quanto “fattore per riavvicinare gli esseri umani e assicurare gli scambi e l’intesa tra di loro”. Al momento, a rappresentare l’Italia in questa particolare forma di tutela dell’Unesco,  sono i Pupi Siciliani e il Canto a Tenore della Sardegna. Ad essi potrebbe unirsi “La festa dell’abete” di Alessandria dei Carretto, piccolo comune dell’Alto Jonio cosentino a mille metri d’altitudine, in pieno Parco nazionale del Pollino. Una festa che lo storico locale, Ettore Angiò, fa risalire al 1633 quando un boscaiolo, all’interno di un tronco di abete bianco, trovò l’effige di Sant’Alessandro Papa Martire, morto decapitato. Da quel giorno, ogni anno, l’ultima domenica di aprile e il 3 maggio, ad Alessandria del Carretto si celebra un intenso momento scandito da riti collettivi, religiosi e pagani, con momenti spettacolari unici ed irripetibili. Sarà necessario attendere il 2012 per conoscere la decisione dell’Unesco. La “Festa dell’abete”, “a festë da pitë in dialetto locale, nella lista presentata dall’Italia all’Unesco nel 2011,  con qualche polemica per l’esclusione del Palio di Siena,  ritenuto cruento per il ricorrente sacrificio dei cavalli, ha altri 10 competitor di grande spessore: l’«arte tradizionale dei Pizzaioli napoletani», cioè la pizza napoletana, «La pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello dell’isola di Pantelleria», ovvero lo Zibibbo, la tradizione dei liutai cremonesi, il gruppo delle Feste delle grandi macchine a spalla (Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Faradda dei Candelieri di Sassari, la Macchina di Santa Rosa a Viterbo), il Carnevale di Viareggio, Calendimaggio ad Assisi, le Launeddas di Sassari, la Festa dei Ceri a Gubbio, la Festa delle Fracchie a San Marco in Lamis, provincia di Foggia. La candidatura di Alessandria del Carretto tra i beni immateriali dell’Unesco è stata ufficializzata con una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il sindaco Vincenzo Gaudio, il presidente dell’Associazione culturale Aps, Vincenzo Arvia, ideatore e promotore della candidatura, Giuseppe Delia, semiologo e antropologo che ha curato il dossier sottoposto all’approvazione del Ministero per i beni e le attività culturali (Mibac), l’artigiano Giuseppe Brunacci, esperto del trasporto dell’abete, il dirigente scolastico Tullio Masneri che ha associato la festa al culto arboreo presente in Europa già all’età del bronzo, il parroco don Nicola De Luca, il vice sindaco Riccardi del comune lucano di  Terranova del Pollino, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro”, Leonardo Rago, già sindaco di Alessandria, lo storico locale Ettore Angiò. Partner del progetto la Provincia di Cosenza, rappresentata dai consiglieri provinciali Franco Mundo e Giuseppe Ranù e la Regione Calabria, rappresentata da Gianluca Gallo. Grazie al regista televisivo Rocco Giampietro è stato possibile effettuare un collegamento, in videoconferenza, con l’assessore alla cultura Mario Caligiuri il quale, ha riferito: “La Calabria non ha un sito tutelato dall’Unesco quindi ben venga la candidatura di Alessandria. La cultura deve unire sviluppo civile ed economico e le tradizioni ne rappresentano un importante volano”. Sulla stessa falsariga di Caligiuri, anche Gianluca Gallo che ha affermato: “L’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri ed il presidente Scopelliti hanno già manifestato l’interesse della Regione. Per quanto ci riguarda, faremo la nostra parte affinché questo tradizionale evento possa diventare, con orgoglio, il biglietto da visita della Calabria e conquistare un posto nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco”. Al Mibac, la “Festa dell’abete” è stata presentata oltre che in un ricco e  corposo dossier, anche dalle dichiarazioni di sostegno deliberate dall’amministrazione comunale di Alessandria del Carretto, della Regione Calabria (Assessorato alla cultura), della Provincia di Cosenza, dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, della Comunità montana “Alto Jonio, delle Associazioni culturali “Rizoma” e “Aps – vacanzieri insieme attraverso l’Italia”, del comune di Terranova del Pollino. Un ruolo determinante anche avuto i referenti scientifici del Mibac che hanno collaborato all’elaborazione del Dossier: da Luciana Mariotti, dell’Ufficio Patrimonio Mondiale dell’Unesco, Edoardo Lorenzetti ricercatore, antropologo del Cnr-Ceris e Paola Elisabetta Simeoni, demoetnoantropologa responsabile servizio Etnoantropologico e archivio laboratorio Demo-Etno-Antropologico (Aldea). Se la “Festa dell’abete” è giunta a Parigi per la valutazione dell’Unesco, si deve anche al produttore cinematografico Gregorio Paonessa, al regista Michele Frammartino a Gabriella Manfrè,  Pierluigi Laffi e Mario Castagna, rappresentanti di case cinematografiche, ai quali si deve il montaggio del video della Festa dell’Abete. Se la candidatura della Festa dell’Abete supererà il riconoscimento del Comitato Intergovernativo Unesco, sarà un grande palcoscenico mondiale per il paese di Alessandria del Carretto e la Calabria intera, con una ricaduta sociale, economica e culturale che verrà portato alla luce in tutto il Mondo.